Titolo: World Wide Death
Autore: Vincenzo Cavallari
Prezzo: 18,00
Casa editrice: Bookabook (crowdfunding)
È autunno in una città occidentale e cosmopolita dove tutto e tutti sono online. La privacy è un prezzo che tutti hanno dovuto pagare, di buon grado, per permettere alla polizia e alle forze speciali della Legione di colpire i terroristi e fermare le uccisioni, arrivate ormai a cifre a tre zeri. La vita è tornata a essere serena anche se la crisi imperversa, arginata dalle società pubblicitarie, che al costo di uno schermo intelligente installato su di un elettrodomestico pagano gli utenti per ricevere discreti consigli per gli acquisti, semplici e quasi sempre azzeccati. Tutto sembra filare liscio fino a quando la rete collassa e le persone impazziscono, attaccando con ferocia chi ha ancora un dispositivo funzionante. Barricati in casa o in rifugi di fortuna, i sopravvissuti verranno portati in salvo dalla Legione e troveranno dimora in campi profughi moderni e attrezzati. Ma perché a ognuno vengono tolti i documenti e chi si riferisce a se stesso col proprio nome si ammala e muore?
Guarda la foto su Instagram
In un futuro imprecisato, una città è vittima di un attentato terroristico. I suoi abitanti hanno da tempo perso privacy ed identità personale al fine di tutelarsi, e permettere a chi di dovere di difenderli. A mio parere un futuro non molto lontano, non credete? A scuola non esistono più carta e penna, tutto è digitale, e per fare un semplice acquisto occorre solamente lo scanner dell’impronta del pollice destro, o del volto. La pubblicità è ovunque: persino nel tuo bagno, a casa, un monitor ti consiglia il dentifricio da acquistare in base alle tue stesse esigenze e preferenze, un momento prima che tu stia per terminarlo. Ma come può essere possibile? La società è ridotta ad una specie di grande fratello in cui nessuno può realmente sentirsi solo, almeno fisicamente.
Prima parte.
Seconda parte.
Quando è avvenuto l’incontro con la scrittura? Da sempre si diletta in concorsi e piccoli eventi locali o contest sul web, ma solo da quattro anni a questa parte ha deciso di osare di più.